venerdì 13 febbraio 2009

Il distacco dell'inserzione tendinea

COME E PERCHÉ AVVIENE ?
Il tendine è costituito da Tessuto Connettivo (vedi LO STIRAMENTO). Come si inserisce sull’osso? Bisogna considerare che ogni tratto di osso – tra l’inserzione di una capsula articolare e un’altra – è rivestita da una membrana chiamata PERIOSTIO, costituita pure essa di Tessuto Connettivo. Sarà l’intreccio tra le fibre proteiche dell’uno e le corrispondenti dell’altro Tessuto Connettivo a tenere legate le due strutture. Il distacco avviene quando la zona di inserzione è sottoposta a una trazione che supera la sua resistenza, ossia il suo normale limite di rottura. Le fibre proteiche (elastina e collagene) hanno una vita limitata, oltre la quale perdono le loro caratteristiche fisiche. Quando giungono a quel limite devono essere rimpiazzate da nuove fibre, a loro volta prodotte dalle cellule sparse all’interno del Tessuto Connettivo stesso. Può accadere che un dismetabolismo delle stesse cellule, o una loro normale attività produttrice ma in occasione di un insufficiente approvvigionamento del “materiale” necessario, dia come risultato catene di elastina e collagene con caratteristiche diverse. Avranno un punto di rottura più basso o una vita più breve, oltre la quale non verranno rimpiazzate immediatamente. In questo frangente l’intreccio dei due Tessuti Connettivi non avrà le stesse caratteristiche resistite. Sono queste le occasioni in cui può avvenire il distacco dell’inserzione tendinea anche in occasione di sollecitazioni non eccezionali.

COSA SI PUÒ FARE?
Se il distacco è parziale una immobilizzazione del muscolo può favorire il ripristino della normalità. Altrimenti è necessario intervenire chirurgicamente per ripristinare l’inserzione. Dopodiché, è possibile mettere in atto tutto ciò che può aiutare a ridurre l’Infiammazione (vedi Contrattura Muscolare). Una volta saldata l’inserzione, si può intervenire sulle Contratture Antalgiche e le limitazioni funzionali a carico di tutto il tessuto connettivo che è stato interessato dall’evento.

COSA FACCIO? Vedi ONTRATTURA MUSCOLARE.

COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.

Il distacco dell'inserzione muscolare

COME E PERCHÉ AVVIENE ?
Vedi IL DISTACCO DELL’INSERZIONE TENDINEA in tutto e per tutto, tranne per il fatto che, in questo caso, non è il Tendine a legarsi col Periostio, ma il Tessuto Connettivo che costituisce l’alloggiamento delle cellule muscolari.

COSA SI PUÒ FARE? Vedi IL DISTACCO DELL’INSERZIONE TENDINEA . In questo caso potrebbe non essere possibile intervenire chirurgicamente e quindi si accetterebbe la perdita della funzionalità di quel muscolo.

COSA FACCIO? Vedi CONTRATTURA MUSCOLARE.

COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.

La rottura del tendine

COME E PERCHÉ AVVIENE ?
Il tendine è costituito da Tessuto Connettivo (vedi LO STIRAMENTO). La rottura avviene quando la struttura è sottoposta a una trazione che supera la sua resistenza, ossia il suo normale limite di rottura. Dal momento che le fibre proteiche (elastina e collagene) hanno una vita limitata, oltre la quale perdono le loro caratteristiche fisiche, quando giungono a quel limite devono essere rimpiazzate da nuove fibre, a loro volta prodotte dalle cellule sparse all’interno del Tessuto Connettivo stesso. Può accadere che un dismetabolismo delle stesse cellule, o una loro normale attività produttrice ma in occasione di un insufficiente approvvigionamento del “materiale” necessario, dia come risultato catene di elastina e collagene con diverse caratteristiche. Avranno un punto di rottura più basso o una vita più breve, oltre la quale non verranno rimpiazzate immediatamente. In questo frangente l’intreccio dei due Tessuti Connettivi non avrà le stesse caratteristiche resistite. Sono queste le occasioni in cui può avvenire la rottura del tendine anche in occasione di sollecitazioni non eccezionali.

COSA SI PUÒ FARE?
Se la rottura è parziale, una immobilizzazione del muscolo può favorire il ripristino della normalità, altrimenti è necessario intervenire chirurgicamente per ripristinare la sua continuità. Dopodiché, è possibile mettere in atto tutto ciò che può aiutare a ridurre l’Infiammazione (vedi Contrattura Muscolare). Una volta cicatrizzata la struttura, si può intervenire sulle Contratture Antalgiche e le limitazioni funzionali a carico di tutto il tessuto connettivo che è stato interessato dall’evento.

COSA FACCIO? Vedi CONTRATTURA ANTALGICA.

COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.

La rottura del muscolo

COME E PERCHÉ AVVIENE ?
La rottura avviene quando la struttura è sottoposta a una trazione che supera la sua resistenza, ossia il suo normale limite di rottura. Ciò può riguardare sia le singole cellule muscolari, sia la struttura che offre loro alloggiamento, ossia quell’impalcatura di Tessuto Connettivo che può andare incontro a quelle condizioni particolari e sfavorevoli descritte in IL DISTACCO DELL’INSERZIONE TENDINEA. Ovviamente anche in questo caso la rottura del muscolo può avvenire anche in occasione di sollecitazioni non eccezionali.

COSA SI PUÒ FARE?
Qui l’intervento chirurgico la fa da padrone, pena l’impossibilità di utilizzare quella parte di muscolo o quel muscolo che ha subito l’interruzione, in quanto, per reazione, i due monconi contraendosi si separano notevolmente, andando ognuno verso l’inserzione del proprio lato. Una volta saldati i monconi, immobilizzata la parte e cicatrizzati i tessuti, si può intervenire sulle Contratture Antalgiche e le limitazioni funzionali a carico di tutto il tessuto connettivo che è stato interessato dall’evento e dall’immobilizzazione.

COSA FACCIO? Vedi CONTRATTURA ANTALGICA.

COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.

La rottura del legamento

Vedi LA DISTORSIONE, tranne nel caso in cui il legamento completamente lesionato abbia bisogno di essere reinserito o sostituito chirurgicamente.

La frattura

COS’È LA FRATTURA?
È l’interruzione di continuità del tessuto osseo. Il tessuto osseo, oltre a essere costituito di sostanza minerale, al suo interno ospita cellule, vasi e nervi. Tutte unità danneggiabili nella soluzione di continuità provocata dall’impatto o dallo stress subito dall’osso. Di conseguenza l’organismo reagisce con le solite strategie difensive. Infiammazione e Contrattura Antalgica.

COSA SI PUÒ FARE? Tutto ciò che può limitare il movimento della zona lesa può servire, come pure tutto ciò che può aiutare a ridurre l’Infiammazione. Una volta saldato l’osso, si può intervenire sulle Contratture Antalgiche e le limitazioni funzionali a carico di tutto il tessuto connettivo che è stato interessato dall’evento.

COSA FACCIO? Vedi CONTRATTURA ANTALGICA. In più affronto le limitazioni articolari, le ipotrofie muscolari e gli eventuali accorciamenti muscolo-tendinei.

COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.

La contusione

COSA AVVIENE NELLA CONTUSIONE? Una confezione di uova fresche calpestata rende l’idea del destino cui va incontro un numero vario di cellule appartenenti a vari tessuti. E quando si rompe qualcosa, le prime difese messe in atto sono l’Infiammazione e la Contrattura Antalgica

COSA SI PUÒ FARE? Tutto ciò che può limitare il movimento della zona lesa può servire, come pure tutto ciò che può aiutare a ridurre l’Infiammazione (vedi Contrattura Muscolare). Una volta ridotti la fase acuta, il dolore e il versamento, si può intervenire sulle Contratture Antalgiche e le limitazioni funzionali a carico di tutto il tessuto connettivo che è stato interessato dall’evento e le sue conseguenze.

COSA FACCIO? Vedi CONTRATTURA ANTALGICA.

COME FACCIO? Utilizzo il DIALOGO MUSCOLO TENSIVO.